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rocce del Sasso Malascarpa
da Terz'Alpe alla Colma di Ravella al Sasso Malascarpa e alla cima del Monte Prasanto (1235 mt)

mappa CMTL: [].
mappa Google: [].
traccia gps.
partenza: dall'ex rifugio Terz'Alpe, ora agriturismo, situato in Val Ravella sotto il Corno Occidentale [ ].
parcheggio: non č possibile arrivare con l'auto a Terz'Alpe, solo fuoristrada con permesso. Da Gajum ci sono due facili itinerari la cui descrizione č presente in questo sito: la mulattiera che passa da Prim'Alpe e Second'alpe [], oppure il sentiero geologico Giorgio Achermann.
statistica: [], al dislivello indicato va aggiunto 310 mt da Gajum a Terz'Alpe.

itinerario: Si lascia Terz'Alpe percorrendo una stradina in direzione est [], a sx panorama sui Corni [], a dx la torre Telecom []. Si procede in direzione est [] e con un ponte si supera il torrente Ravella []. Oltrepassato il ponte [] si lascia la stradina e si sale diritto lungo un sentiero, seguendo i bolli CAI che indicano il percorso []. Ma dopo un breve tratto si incrocia nuovamente la stradina [], si abbandona il sentiero che sale ripido verso il Rifugio Marisa Consiglieri, posto sulla dorsale fra il Cornizzolo e il Monte RAI, e si riprende a percorrere la stradina che procede in direzione est []. Pių avanti si ignora una deviazione a dx [] e si procede nel bosco in lieve pendenza [ ]. Superato un cartello esplicativo [ ], si continua nel bosco [] e si arriva in fondo al vallone, la strada piega bruscamente a sx e termina []. La colma di Ravella č sopra a questo punto e la si raggiunge con un ripido sentiero [    ]. Arrivati alla Colma di Ravella [     ], si ignora il sentiero che prosegue diritto in discesa (che in breve porterebbe all'Acqua del Foo, dove č presente un faggio monumentale di eccezzionali dimensioni) e si prende a dx [ ] il sentiero, seppur non marcato ma evidente, nel bosco di abeti bianchi (Abies alba), che sale verso la dorsale del Sasso Malascarpa [   ]. Si arriva cosė ad un tratto di cresta rocciosa, il tracciato prosegue su di essa con qualche punto leggermente esposto [   ], usciti dalla cresta rocciosa č possibile ammirare un bel panorama [] [  ]. Si riprende su normale sentiero [] [  [], che ora percorre la cresta verso il Sasso Malascarpa e il Monte Prasanto [      ], e in breve si raggiunge l'indicazione di un punto panoramico [], seguendo il sentiero indicato si arriva a una piazzola con bella vista sulla pianura sottostante []. Ritornando al bivio si prende a sx e in breve tempo si raggiunge il Sasso Malascarpa.


Il Sasso Malascarpa: č posto in un sito di "Rete di natura 2000" (complesso di aree europee di particolare pregio naturalistico), lo spettacolo, opera della natura, č grandioso. E' un rilievo roccioso di dorsale (rupi di cresta) posto ai margini sud-est del Triangolo Lariano fra Canzo e Valmadrera. Il territorio della Riserva offre uno spaccato interessante del passato dal punto di vista geologico: le rocce oggi visibili sono il frutto di una lenta ed incessante stratificazione e trasformazione dei bassi fondali marini triassici, anticamente popolati da una notevole varietā di molluschi, coralli e pesci. Il Sasso Malascarpa viene visualmente identificato con un muro massiccio calcareo in cui sono facilmente visibili i fossili dei Conchodon, molluschi bivalvi del Triassico superiore, che sembrano avere la forma di un cuore. La sua importanza ambientale č stata riconosciuta anche dalla Regione Lombardia che nel 1985 lo ha dichiarato“Riserva Naturale parziale geomorfologica e paesistica” (ha una superficie totale di 137 ettari), affidandone la gestione all’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF). Le rocce carbonatiche del Sasso Malascarpa hanno favorito la presenza di rilevanti fenomeni carsici di superficie, che qui assumono un aspetto veramente spettacolare. Le acque piovane, rese aggressive dall’anidride carbonica in esse disciolta, esercitano una lenta azione di dissoluzione delle rocce di natura calcarea, creando caratteristiche forme del rilievo. In particolare, la parte sommitale del Sasso Malascarpa č costituita da vistosi affioramenti verticali di calcare bianco con un caratteristico aspetto “a blocchi” per la presenza di sistemi di fratture orizzontali e verticali perpendicolari tra loro, dovute all’azione chimica dell’acqua [      ].

Il Monte Prasanto: lasciato il sito del Sasso Malascarpa si prosegue sul sentiero principale [], arrivati a una bakeca si prende, a sx, una traccia di sentiero che sale una cresta erbosa fino alla cima del Monte Prasanto [   ]. Sosta per ammirare il panorama [  ].
Per il ritorno č, ovviamente, possibile ripercorrere l'itinerario dell'andata, ma qui viene proposto un diverso itinerario. Seguendo un cartello indicatore [] si scende alla Bocchetta di San Miro e da li si prosegue verso il Rifugio SEC Marisa Consiglieri sino a un bivio dove si stacca a dx un sentiero [], lo si segue, si scende ripidi nel bosco, si raggiunge l'Alpe Alto (Alp a Volt in dialetto), di cui restano le rovine (e un'area sosta con tavoli) [  ]. Si continua a scendere su ripido sentiero e che conduce all'Eremo di San Miro, da qui si raggiunge il Sentiero geologico Giorgio Achermann e si ritorna a Gajum.
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